Perchè ho sostituito Software Developer con un (apparente) fuffoso Simplicity Pathfinder ?

Ma soprattutto: “Che diavolo vuol dire? Ma quindi che lavoro fai? Mi sei utile? AIUTO!!!”


Questa è l’epoca dove tutti siamo chiamati ad etichettare, categorizzare, valutare, analizzare, selezionare tutto il più velocemente possibile e questo implica che la comunicazione sia sempre più veloce, stringata, superficiale, sintetica e limitata.

Un esempio? La risposta a “che lavoro fai?” è spesso racchiusa in simpatici ed orecchiabili acronimi o titoli come: CTO, CEO, Software Engineer, QA, Analist, HR, PR, Agilist, Coach, Software Coach Engineer, Champion, Rock Star, etc… Sono titoli bellissimi, che farebbero impallidire anche Reid Hoffman. Ma tu ti sentiresti realmente rappresentato da un titolo di questo tipo ? Sapresti dirmi se il CTO di Microsoft fa lo stesso lavoro del CTO di Google o del CTO di FantasticAcronimGenerator SPA?

Vorrei raccontarti un brevissimo episodio di qualche mese fa.

Siamo a fine Novembre, ed ho finito i biglietti da visita. Sarei curioso di sapere a chi li avrò poi mai dati tutti sti biglietti… Comunque, poco importa. Si va verso l’anno nuovo, ed è il momento di fare un po’ di scorta.

Vado su www.verinaicebusinescard.com, login, account, ordini precedenti, ripeti ordine, 100 pezzi, “sei sicuro di voler procedere?”

no

Non so per quale motivo, in quel momento, io abbia deciso di non voler stampare altri 100 biglietti da visita con scritto “Software Developer”, ma il mio istinto mi diceva che sarebbe stata la scelta sbagliata.

Grazie istinto per avermi salvato!

Ma… ho finito i biglietti da visita!

Ma qual’è il problema Thomas? Tu sviluppi software. Pensaci, è ancora l’attività che ti occupa il maggior tempo durante la giornata

Certo, anche “Very fast key presser”® poteva fare al caso mio! Geniale… ma no, grazie.

Perchè allora non pensi alle attività che fai di più in assoluto, e combini i due titoli? Come ad esempio ‘Fullstack Software Developer & DevOps ?

Mi sembra un ottima idea in effetti: due buzzword collegate tra loro da un & daranno sicuramente un’idea a fuoco e senza bias di quello che faccio durante tutto il giorno…

Ok allora… prova a pensare a cosa contraddistingue il tuo lavoro. Cosa ti motiva a sviluppare software, configurare server unix e pigiare tasti dalla mattina alla sera? Perchè lo fai? E perchè lo fai così?

Good questions. Cosa mi motiva a fare questo lavoro?

Qualche anno fa a questa domanda avrei risposto orgogliosamente e sinteticamente:

Per diventare sempre più bravo e per riuscire a fare sempre più cose.

Oggi risponderei con:

Creare soluzioni software in modo efficiente, che possano risolvere i problemi per cui sono stati creati, permettendo all’utente di concentrarsi sul suo lavoro, eliminando per lui gli sprechi di tempo.

Le due risposte hanno evidentemente un target diverso: la prima si concentra su di me, sulla crescita personale, sull’accumulo di conoscenze e su cosa so fare. La seconda sugli altri, su cosa voglio che il mio software sia e su che impatto può avere su chi lo utilizza, mutando quindi la mia sterile voglia di accumulare conoscenze, in una solida base per riuscire a creare software di qualità.

Ecco la chiave!

I Job Title parlano di cosa so fare, ma non perchè o per chi lo faccio!


Ottimo Thomas! Ma ti è servito un articolo per esprimere il tuo pensiero. E’ un po’ difficile infilarlo in un bigliettino da visita, non credi?

In effetti si… Quindi, come racconto il mio lavoro in poche e significative parole?

Simplicity

Semplicità. Non serve nemmeno spiegarla che già ti mette a tuo agio.

Ma semplice non è facile. Presuppone che qualcuno ci abbia messo del ragionamento, della capacità di sintesi e una buona dose di ascolto, per fare qualcosa di semplice.

Pensate ad una cosa semplice, a quanto tempo ci è voluto per arrivare a quel risultati, ma quanto quella cosa sia piacevole da usare o gustare.

Pathfinder

Intraducibile. O meglio, approssimabile come scopritore di nuovi percorsi, ma va da sè che non rende :)

La traduzione che più mi piace è pioniere. Seguire una strada non tracciata è difficile, faticoso, insicuro e per farlo devi essere pronto a sbagliare, farti male, cambiare idea, adattarti. Ma solo grazie a questa figura puoi scoprire nuovi percorsi, o nuove mete, che possano migliorare la tua vita.

E la parola in inglese, a mio avviso, rende tutto questo: non così semplice da pronunciare, ma che ha un suono potente, evocativo e visionario.

Simplicity Pathfinder

Colui che scopre nuove vie (o ne riscopre di vecchie), per trovare soluzioni software che rispondano alle vere esigenze degli utilizzatori finali, puntando alla semplicità e all’efficenza.

Questo è il lavoro che oggi faccio in SeeSaw. Questo è il luogo dove mi è stato lasciato spazio per maturare e fare crescere questa visione, creando ogni giorno soluzioni con questo spirito e obiettivo.

…il problema è che ci vogliono più di 800 parole per spiegarlo, e non ho un biglietto da visita così grande!

E tu che ne pensi ?

Se l’argomento ti interessa, lasciami un tuo pensiero qui sotto o vieni a condividere una pausa caffè con noi. Chissà se la ricerca della semplicità porterà ad incrociare i nostri cammini 😉